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La prestigiosa Maison orologiera svizzera OMEGA ha organizzato un evento presso la New York Historical Society, tenutosi giovedì scorso, per celebrare la prima del documentario The Hospital in the Sky sul Flying Eye Hospital di Orbis International.
La voce narrante del film è quella della storica ambassador OMEGA Cindy Crawford, che ha assistito all’evento accompagnata dalla famiglia, dal presidente di OMEGA e dal CEO di Orbis International Jenny Hourihan. “È un film straordinario”, ha commentato il Presidente subito dopo la proiezione. “È un onore essere parte di questa missione. La vista è importantissima. Per chi lavora in OMEGA collaborare con un’organizzazione come Orbis è fonte di motivazione. Ci sentiamo coinvolti nell’operato di Orbis.”
Orbis International è un’organizzazione no-profit che fornisce assistenza oftalmologica di alta qualità e che lotta contro la cecità prevenibile in tutto il mondo. Si impegna inoltre a formare personale sanitario locale in alcune delle regioni più remote del mondo. Hourihan ha sottolineato: “Facciamo in modo che queste persone siano in grado di fornire assistenza alle proprie comunità e cambiarne le vite. Chiunque veda questo film può percepire il potenziale di ciò che facciamo.”
Il Flying Eye Hospital di Orbis, un jumbo appositamente allestito, è a tutti gli effetti un ospedale oftalmico volante completamente attrezzato, oltre che un centro di formazione.
The Hospital In the Sky è una produzione congiunta di OMEGA e Orbis che documenta la giornata a bordo del Flying Eye Hospital a Trujillo, in Perù, della storica ambassador OMEGA Cindy Crawford e della figlia Kaia. “Ho avuto spesso la possibilità di fare grandi cose, ma questo viaggio è stato davvero speciale”, ha spiegato la modella. “Condividere un'esperienza come questa con mia figlia e vedere in prima persona i medici al lavoro è stato incredibile.”
Si tratta del secondo film in co-produzione di OMEGA e Orbis International. Il primo, Through Their Eyes, ha visto Daniel Craig visitare il Flying Eye Hospital durante la sua tappa in Mongolia.
La proiezione del film è stata seguita da un cocktail party e da una mostra del fotografo Alex Majoli che documentava il viaggio. L'evento è stato animato dalla DJ Hannah Bronfman.
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